equitazione sentimentale


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COSI’ GRANDE , COSI’ FRAGILE:
influenze neuromotorie reciproche tra cavallo e cavaliere
Verona  7 novembre 2013

PROF. SSA  PIA LUCIDI - Università degli Studi di Teramo, facoltà di veterinaria:

 “Non solo appiombi”

Oggi il cavallo, soprattutto se atleta, è costretto a lavorare molto vicino ai propri limiti in termini di capacità di alcune strutture a sopportare sollecitazioni estreme. Poiché la trasmissione di onde d'urto a seguito dell’impatto dello zoccolo è una delle principali fonti di stress per gli arti del cavallo, ne consegue che qualsiasi deviazione da una perfetta conformazione può contribuire al loro danneggiamento.

 La complicanza più comune del caricare unilateralmente un peso eccessivo nell’animale adulto è la laminite, che può avvenire per l’abnorme concussione che l’arto subisce nel breve (ad es. se l’arto controlaterale è affetto da zoppia) o lungo periodo (alterazioni strutturali).  Quest’ultimo aspetto è difficile da valutare in quanto è arduo distinguere la causa dall’effetto; tuttavia sembra che la differenza di carico tra gli arti sia responsabile di alterazioni dell’angolo dello zoccolo e della lunghezza del III metacarpo.  Ancora più diffuse sono le lesioni dell’apparato tendineo, soprattutto a carico del tendine del flessore superficiale del dito all’altezza della regione centrale del metacarpo; sono interessati con una certa frequenza anche il tendine del flessore profondo, il legamento sospensore e i legamenti sesamoidei.

L’unica prevenzione per un’aspettativa di vita più lunga in condizioni di salute ottimale sembra essere quella del modico esercizio fisico nell’animale giovane e di un allenamento rispettoso dei tempi e delle capacità del soggetto adulto, atto a raggiungere una conformazione fisica e un equilibrio compatibile con le richieste della disciplina cui l’animale è votato.


 

Gruppo di ricerca scientifica DO.A STILL
OSTEOPATHIC INSTITUTE – S.Os.I. – direttrice DOTT. PAOLA SOMMAIUOLO
Scuola di Osteopatia Umana e Animale
Relatori:
DOTT.GIUSEPPE TOTARO - DO DOA responsabile scuola osteopatia animale
DOTT.GIUSVA GREGORI - DO DOA responsabile scuola osteopatia umana

 “Sindromi dolorose da postura nei traumi osteo-muscolo-articolari e medicina osteopatica applicata al cavallo”

La manipolazione osteo-neuro-muscolare aiuta i cavalli a risolvere tutti i problemi di rigidità di qualsiasi genere, di andatura e caratteriali aiutandoli ad utilizzare al meglio il proprio potenziale.

Prestazioni migliori, prevenzione dei traumi, miglioramento dello stato di benessere generale e specifico, trattamenti d'emergenza post-trauma, promozione della salute del cavallo e complementarità nel settore riabilitativo e farmacologico con riduzione della spesa d’assistenza per il proprietario.

Zoppia, schemi motori errati cambiano il posizionamento delle ossa stesse, sublussazioni strappi muscolari creano schemi motori errati esitando in problematiche di deambulazione profonde.



DOT. SSA ALESSANDRA CERCHIAI - Med. vet. esperto in terapia manuale del cavallo, membro dell’associazione culturale interprofessionale di fisioterapisti e veterinari I DIOSCURI:

“Lieve atassia per compressione midollare cervicale: quali responsabilità imputare al cavaliere?”

 Nel cavallo, una diminuzione repentina della performance con rigidità dell’incollatura e del tronco, zoppie di lieve grado e migranti su più arti, difficoltà di equilibrio e problemi nelle transizioni di andatura, possono essere segni e sintomi di problemi neurologici lievi riportabili a leggera costrizione del canale midollare nel tratto cervicale. La patogenesi del problema, purtroppo, rimane quasi sempre sconosciuta ma l’ipotesi formulabile  è che uno stress prolungato delle strutture interessate porti prima ad alterazione del pattern di movimento, poi ad alterazioni di rapporti nello spazio e alterazioni del trofismo e della funzionalità. Il trattamento terapeutico, varia in virtù del caso.



ELEONORA GUGLIELMOTTI – Fisioterapista, T.E.I., terapista della riabilitazione F.I.S.E., vicepresidente l’Auriga ASD:

“Lombalgia nel cavaliere: tecniche riabilitative e tipi di monta a confronto”

La lombalgia e' una patologia estremamente diffusa in quest' epoca .Le cause della sua incidenza sono molteplici, in particolare oggi vogliamo approfondire se, e in che misura, la pratica dell'attività equestre incida sul "mal di schiena" .
Dopo aver sottoposto un questionario specifico a numerosi cavalieri ne abbiamo trattati 20 con due differenti tecniche riabilitative. Inoltre, abbiamo potuto evidenziare come, chi monti con il metodo M.E.I. abbia comunque una ridotta incidenza di lombalgia rispetto alla tecnica equestre tradizionale.

 

SIMONA GABRIELLI - formatrice M.E.I., ricercatrice del C.R.E.I.:

 

 “Cibernetica, cinematica e cinetica del cavallo”

 

Definizione e analisi dei tre termini che rappresentano gli elementi costitutivi della motricità e della capacità portante del cavallo. Da questa analisi e dal confronto con altre specie animali si può dedurre la necessità di atteggiare il cavallo in modo da distribuire il peso equamente sui quattro piedi, la necessità di aggropparlo per aumentare la capacità portante ed infine la necessità di sviluppare la potenza dei posteriori.

 

 

MANUELA CROVATO - formatrice M.E.I., psicomotricista, ricercatrice del C.R.E.I.:

“Brachiocefalico e romboide, trazione e spinta”

Il cavallo è Unicus, ossia senza parti, Continuus, ossia ininterrotto, continuato, consecutivo, un solo organismo fatto di corpo e intelligenza, duraturo, congruo, consequenziale.

Il vero addestramento è una ginnastica naturale, grazie alla quale le forze del cavallo sono temperate e le sue membra sono rese elastiche” (G. Steinbrecht), pazientemente, per ripristinare l'equilibrio perduto e  mantenere una situazione che non provochi danni.

Il collo e la testa sono da sempre l’argomento più gettonato forse perché, stando in sella?.....

Ma perché così tanti cavalli zoppicano/marcano e hanno problemi agli arti pur non avendo, nella maggior parte dei casi, mai avuto gravi incidenti?

Il cavaliere, dal momento in cui sale in groppa, influenza, modifica e gestisce gran parte del sistema motorio di chi lo trasporta. E cosa fanno le mani del cavaliere, cosa fa il bacino del cavaliere, in che posizione si trova?

 

DOT. SSA GIOIA MAZZOLENI - formatrice M.E.I., psicomotricista, ricercatrice del C.R.E.I.: 

   “Pepito e signor Giovanni  : mens sana in corpore sano”

Esperienza di recupero di due cavalli, entrambi con alterazioni motorie e psichiche. Considerazioni sulle motivazioni  e sulle tecniche riabilitative.

 

DR. GIANCARLO MAZZOLENI - Medico, presidente S.I.A.E.C.:

“La diagonalizzazione e le sue alterazioni”

Aspetti dell’alterazione della diagonalizzazione: ricaduta sulla corretta motricità e sullo sviluppo di patologie motorie .


  SIAEC - Società Italiana di Arte Equestre Classica